martedì 3 luglio 2007

LE CONFESSIONI DI JOSEPH KNOLL

keg scrive (0.49):
salve
sono un omosessuale capovolto
una pietra magica mi ha fatto riscoprire una carica a me sconosciuta

Rocco scrive (0.50):
e adesso potrà forse scoprire destini segreti?
keg scrive (0.51):
ho dovuto sfogarla commettendo atti che non condivido.
magari non destini ma disegni, quelli si
ho già scoperto giardini segreti
violentando brutalmente i ragazzini al loro interno
nessuno mi accuserà per questo, ne sono consapevole
ma mi lasci almeno spiegare i motivi di questi miei gesti, che ho provato a giustificare in numerosi modi

Rocco scrive (0.52):
succede spesso però che adolescenti in tal modo seviziati incanalino il loro odio in opere d'arte tanto maestose quanto incomprensibili
keg scrive (0.52):
solo alcune stracche formule non euclidee, abbandonate dai più, hanno potuto giovare allo scopo
Rocco scrive (0.52):
sentiamo...
keg scrive (0.53):
mi misi alla lavagna e stetti in silenzio per circa un mese
poi mi scoprirono, ero nudo e lacero, logoro e denudato, di fronte a centinaia di persone
avevano purtroppo avuto la malaugurata idea di allestire un convegno, durante la mia prolungata distrazione

Rocco scrive (0.54):
quale misera visione...perdo l'uso dell'emisfero sinistro alla sola lettura di tali confessioni
keg scrive (0.54):
io mi chiamo Knoll, Joseph Knoll.
Rocco scrive (0.55):
diamine! il famoso Knoll!
keg scrive (0.55):
lei mi assocerà alla knorr, come tutti spesso fanno
tormentandomi con dubbie illazioni, lazzi, frizzi.
ma pochi conoscono l'ineffabile differenza tra un frizzo e un lazzo, ahimè

Rocco scrive (0.56):
lei forse non lo sa...ma è famoso in tutto il sud estremo della terra come esperto di differenze sottili
keg scrive (0.56):
quindi si degenera spesso nel brutale fenomeno sociale che il Dr Malivonjisjkij descrisse anni orsono con il termine "cappottone"
sono lieto che tanti duri, prolungati studi abbiano avuto buon esito
sebbene paradossalmente in una zona della terra che non ho mai considerato propriamente "terra"

Rocco scrive (0.57):
bene...lei potrà ora illustrarmi i prodromi di tale fenomeno
keg scrive (0.58):
è tutto riconducibile ad una inusuale quanto insolita forma di scarlattina
che mi colpì quand'ero ancora ragazzino

Rocco scrive (0.58):
notevole...
keg scrive (0.58):
purtroppo qualcosa di me non sopravvisse ad essa
sono quasi certo che proprio allora il mio già provato apparato morale andò a puttane, mi scusi la libertà

Rocco scrive (0.59):
beh...accetto talvolta sillabe oscene
keg scrive (0.59):
e, quando cercai di masturbarmi ferocemente di fronte alla tomba della mia distinta prozia, tutto fu chiaro a me e ai miei parenti
Rocco scrive (1.00):
e mi dica...come crede che ciò sia avvenuto? le malattie infettive hanno un ruolo in tutto ciò?
keg scrive (1.00):
che la maledizione dei Don' o ' Sor mi aveva purtroppo colpito
deve sapere che Milton Forrest Don' o' Sor era un vicino e acerrimo rivale del mio defunto Bisbisnonno
e il mio stimabile avo aveva litigato con lui millenni orsono, quando questi lo sorprese ad abbeverarsi dalla vagina di una schiava non sua
era allora un affronto terribile

Rocco scrive (1.02):
probabilmente me ne parlò una sera nella locanda lo zio di Terrier Foremius...ricordo bene..
keg scrive (1.02):
che i due cercarono di sedare pestandosi selvaggiamente
Rocco scrive (1.02):
soluzione alquanto azzardata per qui tempi
keg scrive (1.03):
sicuramente
Rocco scrive (1.03):
beh...adesso in che condizioni si ritrovar signo Knoll?
keg scrive (1.04):
e continuarono a farlo per anni e anni, fino a che la regina, oltraggiata dai resoconti delle conseguenze derivanti da questa faida, decise di mandarli in esilio da questo
tramite complicatissime e astruse formule logiche

Rocco scrive (1.04):
mi perdoni gli errori nella scrittura...sono in preda a febbri incurabili...
keg scrive (1.04):
i miei parenti cercarono di spiegare le mie strane pulsioni
avvelenandomi per anni involontariamente con cure erronee

Rocco scrive (1.05):
che strazio...cosa resta oggi dei suoi apparati mentali?
keg scrive (1.06):
beh, la costrizione è il segreto di quell'epoca
pensi che mia cugina fu costretta per anni a calzare busti sempre più artificiosi
che la costrinsero in forma di vyverna
oggi possiamo dire che, dopo anni passati a liberare me stesso in deserti polverosi dell'arizona a rischiare quel che restava della mia vita in guerre inutili e sanguinose

Rocco scrive (1.09):
...interessante...ricordo un vecchio zio che fu fatto forzatamente assomigliare ad un barbagianni credendo che ciò facesse guarire dalla gotta
keg scrive (1.09):
a barattare quel poco che restava della mia dignità negli abbozzati casinò allestiti sulle palafitte lungo il fiume malese
convinto che potessi anche vincere

Rocco scrive (1.10):
ecco le mie febbri giungono ad esito previsto...ahhhhh...tristezza...
Rocco scrive (1.10):
l'ultimo racconto ascoltato in vita mia fu questo!
keg scrive (1.11):
pensi che selezionai appositamente quei casinò perchè, seguendo un veloce calcolo dei cambi monetari, stabilii che avrei decuplicato cinque volte le mie fortune da dissipare
ahahah poteva sceglierne uno migliore!

Rocco scrive (1.11):
oh quale spreco...
aaaaaaa...aiuto..........i demoni mi prendono

keg scrive (1.12):
prenda della tintura, presto!
la renderà immune ad ogni assalto

Rocco scrive (1.12):
addio...addio....è finita oramai!

1 commento:

Anonimo ha detto...

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